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Il Filet di Bosa

La Città di Bosa > Manifestazioni a Bosa
IL FILET DI BOSA
Il filet di Bosa, noto in passato nell'isola col nome sardo di: sa randa osinca, è un ricamo che si realizza su una base costruita dalla rete a modano. La conoscenza e l'uso di questo manufatto è attestata in loco fin dalla metà del secolo XIV; infatti  a quella data risalirebbero gli affreschi presenti nella chiesetta del castello della città in cui esso e iconograficamente riprodotto. È comunque certo che Bosa fin da tempi passati, fosse punto di riferimento per la produzione dei manufatti in filet. A Bosa, si ricamava con la tecnica a filet, o più precisamente col nome in sardo Lauru, sia su base di rete realizzata a buratto, che su quella realizzata a modano. Per realizzare la rete si usano l'ago (s'agu), il modano (s'ispola) e la forma (su ferrittu); l'ago e il modano possono essere usati indifferentemente per guidare il filo durante l'intreccio; la forma è una bacchetta cilindrica in ferro (in passato anche in osso o legno) appuntita alle estremità, lunga circa 20 cm. E il cui spessore serve a determinare l'esatta dimensione delle maglie della rete.
Una volta realizzata la rete si procede per il suo ricamo (su lauru)…
Essenziale per il ricamo è il telaio, su telalzu, su cui si tende la rete da ricamare. È formato da quattro assi in legno. Ha forma rettangolare, con tre lati fissi e uno mobile . Il telaio può essere di diverse dimensioni che vanno da pochi centimetri fino a un paio di metri. La rete viene fissata al telaio con un filo resistente ma non grosso facendolo passare alternativamente in ogni quattro quadratini della rete ed intorno all'asse del telaio. L'operazione con cui si tende la rete sul telaio viene detta nella perlata bosana , intelaldzadura.
Il filet bosano e un manufatto che generalmente su esegue su disegno "a isterrimentu" e l'artigiana a seconda dei moduli principali (mustras) e moduli laterali (grecas), che ha intenzione di rappresentare, riprodurrà le guarnizioni (frunimentos) con cui riempirà gli spazi lasciati liberi dai moduli, personalizzando il lavoro secondo il proprio gusto.
Benché la tecnica di esecuzione dei manufatti sia affine a quella usata presso altre realtà del bacino Mediterraneo, quelli realizzati dalle donne bosane, grazie all'uso di moduli particolari e alle presenza di punti tradizionalmente antichi, denotano immediatamente, ad un occhio esperto, la loro provenienza.
I punti che particolarmente identificano la lavorazione bosana sono: bancu pienu, gandzu, farranca, trapadigliu, inghiriadura, piccadura, essi anno la caratteristica di arricchire i moduli figurativi impiegati senza appesantire il lavoro.
Bibliografia di riferimento: C. Bellini , il filet lavoro e tradizione delle donne a Bosa,
Ed.U.N.L.A. Centro di Cultura Popolare, Associazione Culturale   LA FOCE

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